Partiamo da S.Moritz 1770 m s.l.m. che può essere raggiunta con il Trenino Rosso del Bernina da Tirano oppure in auto dal Passo del Bernina o dal Passo del Maloja, da qui inizia il nostro percorso sulla linea chiamata dell’Albula , che dal 2008 appartiene, insieme alla linea del Bernina la Patrimonio Mondiale Unesco, che nel mondo annovera solo tre linee ferroviarie ( una in India ed una in Austria ).
Lasciata S.Moritz, dopo l’attraversamento di un tunnel , raggiungiamo la stazione di Celerina e passiamo dall’arrivo della famossissima Cresta Run pista su tracciato naturale di bob.
Attraversiamo il villaggio di Celerina e proseguiamo per Samedan a 1705 m s.l.m. che può essere definita la stazione per eccellenza di tutta la linea ferroviaria in quanto è un importante scalo merci e sostiene un grande flusso di passeggeri provenienti dall’intera area.
Il trenino dopo aver percorso alcuni km nella piana dell’Engadina, arriva alla stazione di Bever a 1710 m s.l.m. costruita nel 1903. La linea gira a sinistra e percorre la Val Bever, ricca di pascoli alpini foreste di larice e pino cembro, fino a Spinas, piccola stazione completamente rivestita in legno che ricorda le stazioni del versante alpino settentrionale.
Affrontiamo dopo pochi minuti il tunnel dell’Albula a scartamento ridotto che a 1823 m s.l.m. è il più alto d’Europa. Lavorarono alla sua costruzione 1316 operai, 984 all’interno e 332 all’esterno.
Negli ultimi anni è in realizzazione il nuovo tunnel, parallello a quello originale, di cui è prevista l’inaugurazione entro il 2020. Nel tunnell dell’Albula la ferrovia passa sotto la cima dei monti Gemelli (Dschimels ) e attraversa lo spartiacque che divide le acque che confluiranno nel Reno , Mare del Nord, da quelle dell’Inn, Mar Nero. Molto diversi si presentano i paesaggi che si trovano prima e dopo il tunnel, a sud la solare Engadina con i suoi villaggi tipici; a nord la selvaggia Valle dell’Albula con altre tradizioni.
All’uscita della galleria si arriva a Preda da qui inizia una spettacolare discesa che affronta un dislivello di 416 metri.
Per realizzare quest’opera di sorprendente ingegneria il percorso è stato ampliato artificialmente con la realizzazione di tunnel a spirale, viadotti, gallerie di protezione. Prima di arrivare a Bergun sono stati costruiti quattro tracciati elicoidali che permettono di ridurre i grandi dislivelli e di godere di uno spettacolare panorama sui monti intorno e di vedere da diverse angolazioni il paese di Bergun con la sua Chiesa e la sua torre.
Per aumentare la sicurezza su questo tratto furono erette delle barricate protettive che salgono lungo la montagna fino a 2300 metri di altezza. Dove i versanti sono più esposti alle valanghe fu necessario costruire gallerie. La tratta ferroviaria compresa tra Preda e Bergun conferisce fama mondiale alla Ferrovia Retica.
Lasciata S.Moritz, dopo l’attraversamento di un tunnel , raggiungiamo la stazione di Celerina e passiamo dall’arrivo della famossissima Cresta Run pista su tracciato naturale di bob.
Attraversiamo il villaggio di Celerina e proseguiamo per Samedan a 1705 m s.l.m. che può essere definita la stazione per eccellenza di tutta la linea ferroviaria in quanto è un importante scalo merci e sostiene un grande flusso di passeggeri provenienti dall’intera area.
Il trenino dopo aver percorso alcuni km nella piana dell’Engadina, arriva alla stazione di Bever a 1710 m s.l.m. costruita nel 1903. La linea gira a sinistra e percorre la Val Bever, ricca di pascoli alpini foreste di larice e pino cembro, fino a Spinas, piccola stazione completamente rivestita in legno che ricorda le stazioni del versante alpino settentrionale.
Affrontiamo dopo pochi minuti il tunnel dell’Albula a scartamento ridotto che a 1823 m s.l.m. è il più alto d’Europa. Lavorarono alla sua costruzione 1316 operai, 984 all’interno e 332 all’esterno.
Negli ultimi anni è in realizzazione il nuovo tunnel, parallello a quello originale, di cui è prevista l’inaugurazione entro il 2020. Nel tunnell dell’Albula la ferrovia passa sotto la cima dei monti Gemelli (Dschimels ) e attraversa lo spartiacque che divide le acque che confluiranno nel Reno , Mare del Nord, da quelle dell’Inn, Mar Nero. Molto diversi si presentano i paesaggi che si trovano prima e dopo il tunnel, a sud la solare Engadina con i suoi villaggi tipici; a nord la selvaggia Valle dell’Albula con altre tradizioni.
All’uscita della galleria si arriva a Preda da qui inizia una spettacolare discesa che affronta un dislivello di 416 metri.
Per realizzare quest’opera di sorprendente ingegneria il percorso è stato ampliato artificialmente con la realizzazione di tunnel a spirale, viadotti, gallerie di protezione. Prima di arrivare a Bergun sono stati costruiti quattro tracciati elicoidali che permettono di ridurre i grandi dislivelli e di godere di uno spettacolare panorama sui monti intorno e di vedere da diverse angolazioni il paese di Bergun con la sua Chiesa e la sua torre.
Per aumentare la sicurezza su questo tratto furono erette delle barricate protettive che salgono lungo la montagna fino a 2300 metri di altezza. Dove i versanti sono più esposti alle valanghe fu necessario costruire gallerie. La tratta ferroviaria compresa tra Preda e Bergun conferisce fama mondiale alla Ferrovia Retica.
Bergun a 1367 m s.l.m. è un antico villaggio. Nel 1903 venne inaugurata la stazione che comprendeva una rimessa per le locomotive ed una presa d’acqua per le locomotive stesse.
ll vecchio arsenale vicino alla stazione è stato ristrutturato e trasformato nel museo della Storia della Ferrovia Retica.
Il villaggio con le case riccamente decorate nelle facciate ha uno stile che richiama lo stile engadinese, è sovrastato dalla Torre di Giustizia del XII secolo alzata nel XVII secolo. Vanta una chiesa antichissima restaurata nel 1500 in stile tardo gotico, al suo interno un soffitto ligneo riccamente ornato veramente molto interessante.
La valle dell’Albula che nella zona di Bergun si trasforma per un breve tratto in una graziosa conca è una valle selvaggia e aspra circondata da numerose e maestose montagne tra cui il Piz Ela e il Piz Kesch.
Nel tratto Bergun Filisur la linea riesce a mantenersi sul fianco della montagna grazie a 8 viadotti e 11 tunnel.
Proseguendo passiamo dalla stazione Stugl o Stuls con le sue “vecchie baracche” risalenti al periodo di costruzione della ferrovia.
La Ferrovia Retica si differenzia dalle altre ferrovie in quanto non collega località di pianura ma si arrampica su montagne superando dislivelli davvero notevoli per questo è considerata non soltanto una ferrovia ma un opera di ingegneria.
A questo punto siamo nel tunnel di Greifenstein, un tunnel a spirale di 689 metri nel quale la linea compie un percorso circolare.
Arriviamo a Filisur a 1080 m s.l.m., la stazione si trova sopra il paese su un altopiano. Questa collocazione non fu casuale, ma necessaria per evitare un’altra eccessiva pendenza.
La stazione fu da sempre importante perché qui venivano un tempo controllate le locomotive e spesso veniva aggiunta una seconda locomotiva a vapore per affrontare la forte pendenza.
Dal 1909 a Filisur arriva anche la linea ferroviaria proveniente da Davos. Un percorso circolare, che parte da Coira passa per Landguard Davos Filisur per poi tornare a Coira.
Interessante una sosta a Filisur, un villaggio che si sviluppa lungo una strada con case riccamente decorate, una più bella dell’altra tanto da essere considerato un paese di importanza nazionale.
ll vecchio arsenale vicino alla stazione è stato ristrutturato e trasformato nel museo della Storia della Ferrovia Retica.
Il villaggio con le case riccamente decorate nelle facciate ha uno stile che richiama lo stile engadinese, è sovrastato dalla Torre di Giustizia del XII secolo alzata nel XVII secolo. Vanta una chiesa antichissima restaurata nel 1500 in stile tardo gotico, al suo interno un soffitto ligneo riccamente ornato veramente molto interessante.
La valle dell’Albula che nella zona di Bergun si trasforma per un breve tratto in una graziosa conca è una valle selvaggia e aspra circondata da numerose e maestose montagne tra cui il Piz Ela e il Piz Kesch.
Nel tratto Bergun Filisur la linea riesce a mantenersi sul fianco della montagna grazie a 8 viadotti e 11 tunnel.
Proseguendo passiamo dalla stazione Stugl o Stuls con le sue “vecchie baracche” risalenti al periodo di costruzione della ferrovia.
La Ferrovia Retica si differenzia dalle altre ferrovie in quanto non collega località di pianura ma si arrampica su montagne superando dislivelli davvero notevoli per questo è considerata non soltanto una ferrovia ma un opera di ingegneria.
A questo punto siamo nel tunnel di Greifenstein, un tunnel a spirale di 689 metri nel quale la linea compie un percorso circolare.
Arriviamo a Filisur a 1080 m s.l.m., la stazione si trova sopra il paese su un altopiano. Questa collocazione non fu casuale, ma necessaria per evitare un’altra eccessiva pendenza.
La stazione fu da sempre importante perché qui venivano un tempo controllate le locomotive e spesso veniva aggiunta una seconda locomotiva a vapore per affrontare la forte pendenza.
Dal 1909 a Filisur arriva anche la linea ferroviaria proveniente da Davos. Un percorso circolare, che parte da Coira passa per Landguard Davos Filisur per poi tornare a Coira.
Interessante una sosta a Filisur, un villaggio che si sviluppa lungo una strada con case riccamente decorate, una più bella dell’altra tanto da essere considerato un paese di importanza nazionale.
Lasciata Filisur superiamo il viadotto del Landwasser una vista mozzafiato sulla valle del Landwasser.
Dopo un tunnel lungo circa 200 metri si estende questo ponte lungo 136 metri a 5 campate i cui piloni sono distanti 20 metri uno dall’altro. Il viadotto percorre una curva con un raggio di soli 100 metri. I piloni che lo sostengono sono alti 65 metri e il viadotto è stato realizzato senza ricorre all’uso di impalcature
Dopo un tunnel lungo circa 200 metri si estende questo ponte lungo 136 metri a 5 campate i cui piloni sono distanti 20 metri uno dall’altro. Il viadotto percorre una curva con un raggio di soli 100 metri. I piloni che lo sostengono sono alti 65 metri e il viadotto è stato realizzato senza ricorre all’uso di impalcature
Lungo il percorso, in un brevissimo tratto dopo Tiefencastel è possibile scorgere la chiesa di Mistail perché la linea passa proprio sotto la chiesa.
Un caratteristico edificio risalente all’ VIII secolo per la cui costruzione è stato necessario tagliare la roccia sulla quale sorge.
È una chiesa molto particolare, triabsidale, faceva parte un tempo di un monastero, al suo interno sono conservati dipinti risalenti al periodo carolingio.
Sulla facciata della chiesa è presente una grande rappresentazione di S.Cristoforo patrono dei viaggiatori. Si trova lì in assoluta solitudine da 1200 anni e da più di cento anni tutti i giorni, più volte al giorno viene salutata da centinaia di passeggeri provenienti da tutto il mondo.
Entriamo così nella gola dello Schin che oltre al passo dell’Albula porta al passo dello Julier e al Passo del Septimer antiche vie di comunicazione attraverso le Alpi.
Dal 1903 la ferrovia retica attraversa la stretta gola della Schin al cui ingresso settentrionale si erge la fortezza Campi, attenzione a non perdere la vista del viadotto di Solis che non è solo il ponte più alto di tutta la linea della ferrovia retica, ma tra tutti i ponti della tratta dell’Albula è anche quello con la campata più ampia. L’arcata del ponte si estende per 42 metri sull’abisso a 89 metri di altezza sul fiume Albula che scorre sotto la profondità della gola.
Parallela al viadotto della ferrovia corre il ponte stradale che al confronto ha un aspetto modesto, ma che testimonia insieme all’opera ferroviaria la storia dell’attraversamento della gola.
Dodici tunnel attraversano la gola dello Schin lungo un percorso di circa 4 km all’interno della montagna. Tra una galleria e l’altra ogni qual volta si esce alla luce si ha l’impressione di essere sospesi sugli abissi.
Naturalmente uno dei tratti più complicati e difficili, i piloni dei viadotti vennero ancorati nel terreno fino ad una profondità di 16 metri, e ancora oggi è così anche dopo le recenti ristrutturazione del 2000 e del 2010.
Proseguendo sempre con uno sguardo al fondovalle dove rumoreggia il fiume Albula raggiungiamo la zona di Sils, nel Domleschg a 737 m s. l.m. zona delle centrali idroelettriche.
È necessario dire che un tempo lungo tutta la linea si levavano verso il cielo nuvole di vapore questo avvenne fino al 1919 quando anche la linea dell’Albula venne elettrificata a 11.000 di voltaggio a corrente alternata.
All’epoca a Sils era già in funzione la centrale idroelettrica della città di Zurigo, ma la storia legata alle centrali idroelettriche non è solo questa. Nel 1986 gli zurighesi per meglio sfruttare l’acqua dell’Albula costruirono una diga ad arco alta 61 metri nella gola dello Schin appena sopra Sils.
In questo punto arriva dalla Viamala il Reno posteriore le cui le acque vengono convogliate a Sils per creare energia elettrica. Gli importanti impianti situati in questa zona e visibili dal treno rappresentano un punto nodale dell’energia elettrica.
Prima di entrare nella stazione di Thusis la linea attraversa il Reno posteriore sopra un ponte in calcestruzzo all’imbocco dell’antica Viamala che porta al S. Bernardino, al Canton Ticino, al passo dello Spluga.
La Viamala con le sue pareti rocciose alte fino a 300 metri conserva tuttora un aspetto selvaggio ed è molto attraente.
Si arriva così a Thusis dove nel 1904 si inaugurò la tratta dell’Albula Thusis- S. Moritz e dove dal 1896 arrivano i treni da Landguard passando da Coira. La stazione completamente ristrutturata negli anni ’90 sorge sotto al centro abitato situato proprio all’imbocco dei passi precedentemente menzionati. Quindi un luogo dove da sempre il viandante prima, il turista oggi può trascorre giornate tranquille prima di affrontare le grandi salite verso il nord o le grandi discese.
Thusis per ben 18 volte fu devastata da incendi ed dopo l’ultimo del 1845 il paese venne ricostruito sulla base di schemi geometrici molto rigidi che si possono notare passeggiando tra le sue vie.
Qui finisce il tratto Patrimonio mondiale dell’Unesco, ma non il percorso che prosegue in un fondovalle ampio attraversato dal Reno. Interessante la confluenza tra Reno posteriore e Reno anteriore alle porte di Rechenau.
L’ultimo tratto che ci conduce a Coira è caratterizzato dalla presenza di Fortezze castelli e villaggi.
Coira capoluogo del Cantone dei Grigioni, una città tra le più antiche della Svizzera, sede vescovile…..vale assolutamente una visita
Un caratteristico edificio risalente all’ VIII secolo per la cui costruzione è stato necessario tagliare la roccia sulla quale sorge.
È una chiesa molto particolare, triabsidale, faceva parte un tempo di un monastero, al suo interno sono conservati dipinti risalenti al periodo carolingio.
Sulla facciata della chiesa è presente una grande rappresentazione di S.Cristoforo patrono dei viaggiatori. Si trova lì in assoluta solitudine da 1200 anni e da più di cento anni tutti i giorni, più volte al giorno viene salutata da centinaia di passeggeri provenienti da tutto il mondo.
Entriamo così nella gola dello Schin che oltre al passo dell’Albula porta al passo dello Julier e al Passo del Septimer antiche vie di comunicazione attraverso le Alpi.
Dal 1903 la ferrovia retica attraversa la stretta gola della Schin al cui ingresso settentrionale si erge la fortezza Campi, attenzione a non perdere la vista del viadotto di Solis che non è solo il ponte più alto di tutta la linea della ferrovia retica, ma tra tutti i ponti della tratta dell’Albula è anche quello con la campata più ampia. L’arcata del ponte si estende per 42 metri sull’abisso a 89 metri di altezza sul fiume Albula che scorre sotto la profondità della gola.
Parallela al viadotto della ferrovia corre il ponte stradale che al confronto ha un aspetto modesto, ma che testimonia insieme all’opera ferroviaria la storia dell’attraversamento della gola.
Dodici tunnel attraversano la gola dello Schin lungo un percorso di circa 4 km all’interno della montagna. Tra una galleria e l’altra ogni qual volta si esce alla luce si ha l’impressione di essere sospesi sugli abissi.
Naturalmente uno dei tratti più complicati e difficili, i piloni dei viadotti vennero ancorati nel terreno fino ad una profondità di 16 metri, e ancora oggi è così anche dopo le recenti ristrutturazione del 2000 e del 2010.
Proseguendo sempre con uno sguardo al fondovalle dove rumoreggia il fiume Albula raggiungiamo la zona di Sils, nel Domleschg a 737 m s. l.m. zona delle centrali idroelettriche.
È necessario dire che un tempo lungo tutta la linea si levavano verso il cielo nuvole di vapore questo avvenne fino al 1919 quando anche la linea dell’Albula venne elettrificata a 11.000 di voltaggio a corrente alternata.
All’epoca a Sils era già in funzione la centrale idroelettrica della città di Zurigo, ma la storia legata alle centrali idroelettriche non è solo questa. Nel 1986 gli zurighesi per meglio sfruttare l’acqua dell’Albula costruirono una diga ad arco alta 61 metri nella gola dello Schin appena sopra Sils.
In questo punto arriva dalla Viamala il Reno posteriore le cui le acque vengono convogliate a Sils per creare energia elettrica. Gli importanti impianti situati in questa zona e visibili dal treno rappresentano un punto nodale dell’energia elettrica.
Prima di entrare nella stazione di Thusis la linea attraversa il Reno posteriore sopra un ponte in calcestruzzo all’imbocco dell’antica Viamala che porta al S. Bernardino, al Canton Ticino, al passo dello Spluga.
La Viamala con le sue pareti rocciose alte fino a 300 metri conserva tuttora un aspetto selvaggio ed è molto attraente.
Si arriva così a Thusis dove nel 1904 si inaugurò la tratta dell’Albula Thusis- S. Moritz e dove dal 1896 arrivano i treni da Landguard passando da Coira. La stazione completamente ristrutturata negli anni ’90 sorge sotto al centro abitato situato proprio all’imbocco dei passi precedentemente menzionati. Quindi un luogo dove da sempre il viandante prima, il turista oggi può trascorre giornate tranquille prima di affrontare le grandi salite verso il nord o le grandi discese.
Thusis per ben 18 volte fu devastata da incendi ed dopo l’ultimo del 1845 il paese venne ricostruito sulla base di schemi geometrici molto rigidi che si possono notare passeggiando tra le sue vie.
Qui finisce il tratto Patrimonio mondiale dell’Unesco, ma non il percorso che prosegue in un fondovalle ampio attraversato dal Reno. Interessante la confluenza tra Reno posteriore e Reno anteriore alle porte di Rechenau.
L’ultimo tratto che ci conduce a Coira è caratterizzato dalla presenza di Fortezze castelli e villaggi.
Coira capoluogo del Cantone dei Grigioni, una città tra le più antiche della Svizzera, sede vescovile…..vale assolutamente una visita